Marsiglia, l' "indimenticabile"

economica
un week end
luglio 2014
campagna rigogliosa
mappa con la destinazione
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NOTA
Questo e' un diario di viaggio scritto nel 2014, di ritorno da uno sfortunatissimo weekend in Provenza dove, come leggerete in fondo, ci rubarono tutto - soldi, documenti, smartphone, perfino una valigia.
Data la situazione particolare, ovvero dover sopravvivere 3 giorni con soli €20, non ho potuto fare ne' vedere quasi nulla.
In questo post quindi non troverete informazioni su cosa visitare a Marsiglia, ma un diario emozionale piu' simile ad uno sfogo che ad una guida di viaggio.
Grazie per la comprensione!

Volo, hotel, prime impressioni

Abbiamo organizzato questo viaggetto di 4 giorni un mese prima della partenza: tre amiche provenienti da tre paesi diversi, che volevano incontrarsi a meta’ strada, progettando di dedicare un giorno ai campi di lavanda in provenza, un giorno ad una gita al mare alle Calanques ed un giorno di visita alla citta’.

Volo Ryanair da London Stansted, A/R 108£: all’andata ha fatto 45 minuti di ritardo, al ritorno ne ha fatte ben 7 ore, di ritardo.
Ma passiamo avanti.

All’uscita dell’aeroporto c’e’ una navetta che porta in centro citta’ per 8.90€ a tratta. Dato che eravamo arrivate di sera, e in ritardo, in citta’ la metro era gia’ chiusa. Ci siamo armate quindi di pazienza e abbiamo chiesto aiuto alla gente del posto su come arrivare al nostro hotel.
La zona intorno la stazione centrale di Marsiglia, Gare St Charles, e’ una brutta zona: piena di zingari, vagabondi, non una donna in giro, tutti che guardavano noi e le nostre valigie con l’aria di chi stesse programmando uno scippo. Abbiamo fatto una maratona quindi per arrivare in hotel, che dista una ventina di minuti a piedi da Gare St Charles, con un po’ di paura causata dalla brutta zona.
L’hotel e’ forse l’unica cosa di cui non mi posso lamentare. Abbiamo alloggiato al Premiere Classe Marseille Centre: pulito, abbastanza nuovo, funzionale. Una camera tripla ci e’ costata 23€ a notte a persona. Asciugamani cambiati ogni giorno, colazione a buffet abbondante (ma non compresa nel prezzo, costava 4.90€) e una menzione particolare va a Vito, il receptionist notturno calabrese:gentilissimo, simpatico, ci ha aiutato in ogni modo possibile.

Il giorno dopo decidiamo di fare colazione in una boulangerie vicino l’hotel, aveva un irresistibile bancone pieno di dolci!Ci lasciamo tentare dai tradizionali croissant e pain au chocolat, 0.95€ l’uno, ottimi!

Abbazia di Senaque

Dopodiche’ e’ iniziata la nostra odissea.
Siccome il programma del giorno era di andare a vedere i campi di lavanda, mentre aspettavamo che la terza compagna di viaggio arrivasse, siamo andate alla ricerca di un’auto in affitto.
Una cosa da non fare mai a Marsiglia e’ chiedere indicazioni alla gente per strada: nessuno sa niente e quando va bene ti danno informazioni errate, ti fanno perdere tempo, ti mandando nowhere.
Dopo circa un’oretta troviamo un’agenzia Europcar, che ci affitta una bella Peugeot 208 diesel 5 porte, a chilometraggio illimitato e tutte le assicurazioni del caso, 80€ per 24 ore. Abbiamo scelto di affittare un’auto perche’ le gite organizzate ai campi costavano dai 60€ a persona in su, invece cosi’ avremmo risparmiato tempo, denaro e saremmo state autonome con le tempistiche e i luoghi da visitare.
Insomma, una volta raccolta la nostra amica alla stazione, partiamo alla volta di Castellet, un piccolo paesino a circa un’ora e mezza a nord di Marsiglia, in cui ci fermiamo giusto per comprare un panino, e poi verso Senanque per visitare la famosa abbazia circondata da lavanda.

L’abbazia e’ del XII secoolo, ha 800 anni! E’ circondata da queste righe ordinatissime di piante di lavanda, il profumo e’ inebriante e il contrasto tra il lilla delle piante e il grigio dell’abbazia e’ bellissimo! Passiamo piu’ di un’ora inebetite davanti a quella bellezza, divertendoci a fare foto sfidando il ronzio delle api.

Plateau du Valensole

Ripartiamo poi alla volta del Plateau du Valensole , una splendida zona stracolma di sterminate distese di lavanda, grano e girasoli. Ci fermiamo in un piccolo negozietto lungo la strada dove una simpatica signora, proprietaria di 23 gatti (!!!), vende profumatissimi souvenirs: oli, saponi, creme da corpo, marmellate e miele, sacchetti e mazzetti, tutto a base di lavanda.
Ci rimettiamo in auto, e’ quasi tramonto, decidiamo di fare un’ultima sosta per fotografare i girasoli prima di tornare a Marsiglia.

Saremmo state almeno una mezz’ora a scattare foto in quel posto magico. Quando poi ci rimettiamo in auto comincia l’inferno: in un attimo ci rendiamo conto che le nostre borse erano scomparse, e anche una valigia dal bagagliaio. Eravamo state derubate! Niente piu’ portafogli, soldi, carte di credito, documenti, cellulari e la nostra amica era rimasta senza vestiti! Come delle forsennate cominciamo a bussare alla porta dell’unica casa che era li’, nel raggio di km e km. Ci aprono delle signore che, dapprima un po’ spaventate, ci hanno poi permesso di usare il telefono per chiamare la polizia e bloccare le carte e internet per avvisare le nostre famiglie. Insomma la polizia ci accompagna in commissariato per fare la denuncia, poi ci scorta alla fine del paese e ci spiega come tornare a Marsiglia. Quelle strade di notte, senza un lampione ne’ anima viva, fanno paura.
Arriviamo in hotel, stremate e digiune, crolliamo.
La mattina dopo ci alziamo presto per andare prima all’ambasciata a chiedere un documento di emergenza per rientrare ognuna nel proprio paese (non senza difficolta’, per colpa degli impiegati lenti, incompetenti e poco garbati), poi corriamo a cercare una pompa di benzina per riportare la macchina col pieno all’autonoleggio. Quando le persone per strada sentivano la nostra richiesta su dove fosse il benzinaio piu’ vicino facevano delle facce…come se gli avessimo chiesto dove abita di preciso Grande Puffo!! Ma che cacchio?!?!?
In ogni caso la nostra gita alle Calanques era saltata, cosi’ come erano saltati i ristoranti e le bevute che avevamo programmato, per ovvia mancanza di fondi. Quel che e’ stato e’ stato, ci diciamo, proviamo a goderci questi ultimi due giorni di vacanza. Andiamo a buttarci su qualche spiaggia.
Si, come no.

Spiagge

Trovare una spiaggia a Marsiglia e’ un’impresa titanica, la gente non aiuta ovviamente.
Ci rendiamo presto conto che Marsiglia non ha alcuna vera e propria spiaggia, nonostante sulla cartina ci fossero segnate diverse plages. Chiunque fermassimo per strada per sapere dove poter andare a fare un bagno rispondeva la stessa cosa: Parc Balneaire du Prado, che e’ formato da 5 spiagge consecutive. Solo che una e’ addetta agli sport estivi, una e’ un attracco per le barche, una e’ talmente piena di gente che non si intravede un granello di sabbia… Finiamo in una caletta sperduta e nascosta ai piu’, ma almeno il mare era limpido.
Secondo voi ci siamo potute godere una giornata di mare? Ovviamente no! Dopo qualche ora il cielo si fa scuro e cominciano a cadere le prime gocce di pioggia, e con loro i nostri musi.
Raccogliamo le nostre cose e ci dirigiamo verso la fermata del bus: durante il tragitto la busta di carta che avevo in mano, contenente la macchina fotografica, magicamente si disintegra lasciando cadere la Canon a terra! Filtro andato in mille pezzi!
Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto queeeestoooo!!!!! Senza soldi, senza documenti ne’ cellulare, e ora anche con la macchina fotografica rotta!!!!! Ero veramente a pezzi, la Canon e’ preziosissima per me :(
Le mie compagne cercano di consolarmi, torniamo in hotel.
In serata ci facciamo una passeggiata al porto per distrarci un po’, e ci sembra di essere tornate diciottenni, con i gruppi di ragazzi che cercano di abbordarci nelle maniere piu’ squallide possibili. Un tizio addirittura, invaghito di una delle mie amiche, ci ha seguito fin dentro l’ascensore dell’hotel. Lo abbiamo dovuto cacciare in malo modo -.-‘

Vieux Port

L’ultimo giorno lo dedichiamo alla visita della citta’. Avevo provato a fare una foto nonostante l’assenza del filtro, e vedendo che funzionava senza problemi ho ricominciato a fotografare: poco poco, il mio morale si era risollevato.
Cominciamo con una visita mattutina del Vieux Port con il suo mercatino del pesce. Tutto intorno al porto e’ un susseguirsi di bar, ristoranti, negozietti di souvenirs.Le bancarelle sono coloratissime, piene di saponi dai mille profumi, oggetti da cucina, abbigliamento marinaro, cianfrusaglie varie :)

Fort Saint Jean e il Muceum

Costeggiando il Quai du Port, con il porto sulla propria sinistra, si arriva al Fort Saint Jean e al Muceum, che per ovvi motivi economici non abbiamo potuto visitare…ma ci siamo accontentate di fotografarli dall’esterno :)

Cathedrale de la Major

Giri l’angolo e sbuca, in tutta la sua maestosita’, la Cathedrale de la Major, cattedrale romana del XII sec. e monumento nazionale francese.

Le Panier

Sulla destra della cattedrale si apre Le Panier, un quartiere molto carino: avevo letto che e’ chiamato il Montmartre di Marsiglia e, avendo percorso le sue stradine, avendo visitato le sue botteghe artigianali e i suoi negozietti multietnici, avendo respirato arte in ogni angolo, questo soprannome mi ha convinta :)

Marsiglia e’ piccola, quindi in mezza giornata ce la siamo vista tutta (ovviamente senza soldi, la lista di cose da fare si e' ridotta drasticamente).
L’ultima sera siamo rimaste in hotel causa mancanza di fondi e stanchezza. Vuoi lo stress accumulato, vuoi la nostra voglia di vedere qualcosa di positivo in tutta la faccenda, vedendo le foto abbiamo cominciato a ridere di noi stesse e della nostra disavventura fino alle lacrime e al mal di pancia :D E’ stata l’unica serata in cui mi sono divertita veramente!

Arriva cosi’ domenica, il giorno di ritorno a casa per tutte noi.
Vivendo in 3 nazioni diverse, ognuna aveva il volo ad un orario diverso dalle altre: quindi abbiamo viaggiato da sole.
Arrivo in aeroporto tutta sudata (quel giorno c’erano 32 gradi), non vedevo l’ora di tornare a Londra.
Passo il controllo, salgo su verso i gates, cerco il mio volo sui monitor delle partenze…e leggo “flight delayed 22.50″
VOLO RITARDATO DI 5 ORE! La sfiga continua a perseguitarmi!
L’incubo comincia quando i passeggeri si agitano perche’, dopo svariate ore, le hostess Ryanair non sanno dare alcuna comunicazione riguardo il nostro aereo. Non si sapeva se sarebbe arrivato, non si sapeva a che ora, probabilmente non sarebbe nemmeno arrivato. E se non fosse arrivato? Nessun problema, vi offriamo un posto sul primo volo disponibile per Londra…martedi’!! Dopo due giorni!!!
Ammetto e non mi vergogno di raccontarlo, sono scoppiata a piangere come una bambina.
Bloccata in quell’aeroporto piccolissimo, senza soldi ne’ documenti, senza un cellulare per poter avvisare la mia famiglia, non potevo assolutamente rimanere in quella stupida citta’ altri due giorni! Quasi nessuno parlava inglese poi…mi sono sentita perduta :(
Ho speso le ultime monete che mi rimanevano per collegarmi ad un computer e avvisare a casa di quello che stava succedendo.
Alle ore 23.30, quando ormai il nervosismo di tutti era alle stelle, arriva la buona notizia: il nostro aereo sta tornando a prenderci!
Tiro un sospiro di sollievo, saliamo sull’aereo che ormai era l’una di notte.
Atterriamo a Londra alle 2.30, il primo autobus disponibile partiva alle 3.30.
Apro la porta di casa alle 5.00.
Totale 7 ore e 20 minuti di ritardo.
Grazie Ryainar.
Grazie Marsiglia.

Mai piu’.


Se volete approfondire la tragicomica storia del furto, ne ho scritto un post a parte: le viaggiosventure 😅

firma di Flavia Iarlori
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Pro

  • bellissimi i campi di lavanda e girasoli
  • zona del porto e le Panier molto caratteristiche

Contro

  • pericolosa!
  • non adatta a ragazze sole

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