In Via Sant'Anna di Palazzo, all'angolo con Vico Sergente Maggiore, possiamo ammirare il murale della (nipote?*) della poetessa e rivoluzionaria Eleonora Pimentel Fonseca, creato sul muro della casa dove abitava con la famiglia.
Per la sua partecipazione alla Rivoluzione Paertenopea, il 17 agosto 1799, Eleonora fu condannata a morte per tradimento. La frase sul murale (*"forse un giorno gioverà ricordare queste cose") è stata la sua ultima prima di morire impiccata a Piazza Mercato.
*La ragazza raffigurata sul murale dovrebbe essere la nipote di Eleonora, perchè i ritratti della poetessa vennero distrutti.
Passeggiando per i vicoli dei quartieri si trovano le figure apotropaiche, delle maschere di diavolo dell'epoca barocca che servivano a tenere lontane le energie negative da luoghi ed edifici.
Un altro aspetto interessante riguarda la presenza massiccia di edicole votive, dei tempietti che accolgono statuine o immagini religiose. La Madonna del Carmine, la Madonna dell'Arco, Sant'Anna e Sant'Antonio sono i più pregati, a seguire anche il Patrono San Gennaro.
La nascita delle edicole votive fa sorridere. Facendo leva sulla grande devozione dei napoletani, e per evitare che i malviventi facessero rapine per le strade buie, nel 1700 vennero impiantate 300 immagini della Madonna. In questo modo i fedeli accendevano i lumi, si prendevano cura delle edicole e i quartieri venivano illuminati senza gravare sulle casse della corte.
Sebbene oggi non ci sia più necessita di lluminare le strade con i lumini, l'usanza si è comunque mantenuta e le edicole continuano ad essere curate, ornate e restaurate dalle singole famiglie che le custodiscono come una sorta di chiesetta personale.